(il cosiddetto giardino all'italiana) ma seguire le forme e le irregolarità naturali del terreno dandogli un'aria più naturale creando appunto un giardino all'inglese (da qui il nome "giardino inglese"). Per rendere l'atmosfera ancora più suggestiva e più esotica, secondo i dettami della moda in quel periodo, furono inserite piante provenienti da tutto il mondo, scelte in collaborazione con il botanico palermitano Vincenzo Tineo (1791 – 1856), all'epoca Direttore dell'Orto botanico di Palermo. Il Bosco, progettato da Basile rispettando le asperità del terreno, è un alternarsi di collinette e piccole valli, attraversato un tempo da sentieri curvilinei in terra battuta e oggi ricoperti dall'asfalto, tra i quali è possibile imbattersi in un tempietto progettato da Ernesto Basile ispirandosi all'architettura arabo-normanna e una serra in vetro e ferro battuto in stile ottocentesco. Troviamo inoltre numerose sculture sparse per il giardino tra le quali quella di Benedetto Civiletti raffigurante il Canaris a Scio. Nel Parterre sorge quella che anticamente era denominata "Villa Garibaldi" (da non confondere con il Giardino Garibaldi in Piazza Marina), area verde oggi dedicata alla memoria dei giudici Falcone e Morvillo, dove troviamo il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, inaugurato nel 1891 in occasione dell'Esposizione nazionale che si tenne in quell'anno a Palermo; scolpito da Vincenzo Ragusa, il monumento è arricchito da due rilievi (Lo sbarco a Marsala e La battaglia al ponte dell'Ammiraglio) e dal Leone di Caprera realizzati da Mario Rutelli.