I Quattro Canti, o piazza Villena, o Ottagono del Sole, o Teatro del Sole, è il nome di una piazza ottagonale all’incrocio dei due principali assi viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele (antica via di origine fenicia, collegante l’acropoli e il Palazzo dei Normanni al mare), a metà circa della loro lunghezza.
Il nome esatto della piazza è Piazza Villena (in omaggio al Viceré il cui nome completo era marchese don Juan Fernandez Pacheco de Villena y Ascalon), ma le fonti antiche la ricordano come Ottangolo o Teatro del Sole perché durante le ore del giorno almeno una delle quinte architettoniche è illuminata dal sole.
I Quattro Canti propriamente detti sono i quattro apparati decorativi che delimitano lo spazio dell’incrocio. Realizzati tra il 1609 e il 1620e sormontati dagli stemmi (in marmo bianco) reale senatorio e viceregio, i quattro prospetti presentano un’articolazione su più livelli, con una decorazione basata sull’uso degli ordini architettonici e di inserimenti figurativi che, dal basso in alto, si susseguono secondo un principio di ascensione dal mondo della natura a quello del cielo. I quattro piani di facciata risultano così decorati: al piano inferiore, fontane che rappresentano i fiumi della città antica (Oreto, Kemonia, Pannaria, Papireto); quindi, un ordine in stile dorico, contenente le allegorie dalle quattro stagioni (rappresentate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco); l’ordine successivo, in stile ionico, ospita le statue di Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV; infine, nell’ordine superiore, le quattro sante palermitane, Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, patrone della città già prima dell’avvento di Santa Rosalia (1624) e di san Benedetto da San Fratello (1652).
Un antico detto che celebrava nei Quattro canti il centro virtuale di Palermo recitava “feste e forche a Piazza Villenalan” (pubbliche feste ed esecuzioni capitali).
Il “Quinto Canto” che si vede sul corso Vittorio Emanuele ed è parte della facciata destra della Chiesa di San Giuseppe dei Teatini fu decorato nel 1844.