La Cappella Palatina è una basilica a tre navate che si trova all’interno del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni a Palermo. L’ingresso al pubblico della chiesa è sul lato ovest del palazzo, in Piazza Indipendenza. La chiesa è dedicata a san Pietro apostolo. Fu fatta costruire a partire dal 1130 per volere di re Ruggero II di Sicilia e venne consacrata il 28 aprile 1140 come chiesa privata della famiglia reale. I lavori furono completati nel 1143. Un’iscrizione trilingue (latino, greco-bizantino e arabo) sull’esterno della cappella commemora la costruzione di un horologium nel 1142.
Danneggiata dal terremoto del settembre 2002 fu sottoposta a restauri, conclusi nel luglio 2008. Il progetto dei restauri venne finanziato dal mecenate tedesco Reinhold Würth per oltre tre milioni di euro.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito dell'”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”. La cupola e il campanile originariamente erano visibili dall’esterno prima di venire inglobate nel Palazzo Reale in seguito alle costruzioni successive. Mosaico del Cristo Pantocratore. La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini. Il gigantesco Cristo Pantocratore ha in mano un libro in cui sono scritti i passi del vangelo di Giovanni: “Io sono la luce del mondo, chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”, sia in latino che in greco. Il soffitto in legno della navata centrale e le travature delle altre navate sono decorate con intagli e dipinti di stile arabo (muqarnas). In ogni spicchio sono presenti stelle lignee con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica e del paradiso com’è descritto nel Corano. Chiesa ipogea. È chiamata “Cripta” della Cappella Palatina il complesso di Santa Maria delle Grazie. Nel 1117, Primitivo santuario sotterraneo altrimenti nota come chiesa di Santa Maria di Gerusalemme. Vi è custodito il Tesoro della Cappella Palatina.